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Adagiato sulla sommità di un colle, tra i torrenti Fiumicello e Monocchia, e racchiuso entro le sue antiche mura medievali, Montefano domina un paesaggio dolce e armonioso: dalle colline maceratesi lo sguardo si apre fino agli Appennini e all’Adriatico. Il borgo conserva intatto il fascino del tempo: l’antico torrione d’ingresso, i vicoli in mattoni rossi che si intrecciano silenziosi, e la casa natale di Papa Marcello II, testimone di una storia profonda. Nel cuore del paese si innalza il Palazzo Municipale, sormontato dalla Torre Civica che ingloba il Teatro “La Rondinella”, raffinata opera ottocentesca dell’architetto Virginio Tombolini, già direttore tecnico del Teatro La Fenice di Venezia. Di fronte, su Piazza Bracaccini, si affaccia la Collegiata di San Donato, con la sua facciata in cotto e i dipinti di intensa spiritualità. E ancora la chiesa di Santa Maria della Confraternita e il convento seicentesco di San Filippo Benizi, oggi sede di un centro studi e di una biblioteca. Montefano è anche terra d’arte e di cultura. Qui nacque il celebre fotografo Arturo Ghergo, raffinato interprete della bellezza, al quale è dedicato il Museo Ghergo, ospitato nel Palazzo dei Priori. Circondato da vigneti, uliveti e campi di girasole, Montefano invita a una scoperta lenta e autentica: un luogo dove arte, storia e natura si intrecciano in un equilibrio perfetto, nel cuore luminoso della campagna marchigiana.
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